Ricostruire il percorso della Staffetta è fonte continua di meraviglia e di emozioni. Sono arrivata in Liguria, poco più della metà del viaggio dell’Anfora. Mentre organizzo il materiale da pubblicare, rileggo i resoconti delle donne e attraverso le loro parole ritrovo la forza che quell’evento ha sprigionato.
Ci sono stati momenti toccanti, grazie alle parole di alcune di noi – scrivono le donne di Savona – in una libreria affollata, trasudava il nostro orgoglio. Eravamo noi ora le custodi di quel prezioso simbolo che ricorda a tutti che la violenza sulle donne deve finire.
Cara Amica Anfora, ti abbiamo tanto aspettato…sembrava lontano il giorno nel quale saresti arrivata! – scrivono le donne di Arenzano – E invece eccoti qui. Da noi ti ha portata il mare ed eravamo al molo dei pescatori ad aspettarti. Appena avvistata la motovedetta della Guardia Costiera è partito un applauso, mentre i nostri cuori battevano forte, forte, quanta emozione quando due marinai hanno sollevato la valigetta rossa per consegnarla a noi! Quanta forza, quanta cura, quanta dolcezza abbiamo notato in quel gesto! Non pensavamo che un oggetto di coccio potesse emanare tanta vibrazione, tanta empatia. Tu sei diventata custode di segreti, emozioni, speranze che sai raccontare a chi sa mettersi in ascolto; sei come un cordone ombelicale che ci unisce tutte dall’estremo sud al nord…
QUI IL PASSAGGIO DELL’ANFORA IN LIGURIA
FOTO, le donne dell’Associazione PENELOPE