guardando avanti
Quando nel 2011 si è conclusa la mia esperienza di Delegata alla sede nazionale dell’Udi, cominciata nel 2001, mi sono resa conto di aver archiviato nel pc una grande quantità di scritti. Non è stato necessario domandarmi perché io abbia scritto tanto, pur non amando scrivere. Lo sapevo. Scrivere mi ha aiutato a sviluppare e a fermare i concetti; è anche servito a comunicare con le associate che non potevano partecipare alle Autoconvocazioni. Avendo un ruolo preciso, mi sono preoccupata di far sapere, in ogni occasione, direttamente come la pensavo. Consentendo a tutte di giudicarmi nel merito.
L’uso del pc non ha modificato solo il modo di archiviare, ma anche il modo di raccontare una storia e di farla conoscere. La rete permette oggi di mettere in un blog un “fondo personale” e gestirlo. Questa è la mia storia dentro l’Udi, la storia di una che c’era davvero. Storia iniziata molto prima, nel 1973. In questa associazione ho imparato quanto sia importante, tanto più facendo politica, non perdere di vista la materialità della vita. Qui ho imparato a fronteggiare conflitti e a tenere testa alle donne.
Nel 2011, dopo circa quaranta anni, è arrivato per me il tempo di fare politica liberamente, attraverso le relazioni che ho saputo costruire. Pina Nuzzo