Calabria

Nel gennaio 2009 l’Anfora si trovava in Calabria. Quelli che seguono sono i messaggi scritti a Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza.

anfora_staffetta
REGGIO CALABRIA
Istituto diocesano Caritas – XIII circoscrizione Ravagliese + CIF

Io non ritengo la violenza contro le donne una cosa accettabile e piacevole perché anche le donne, come gli uomini, sono libere di fare una passeggiata sole senza essere violentate.

La violenza contro le donne è un crimine ma continua ad essere considerata dagli individui, dalle istituzioni sociali e dagli stati come una questione privata, si circoscrive nella sfera privata un crimine di ordine pubblico.

Siamo sempre noi a scrivere frasi belle. E sempre voi a leggere le stesse. Ma se quelli che agiscono con la violenza sulle donne senza forza di difendersi pensassero un po’ che la donna può essere: la sua madre, la sua figlia, la sua sorella, la sua moglie, non sarebbe così crudele, così feroce. Sono una donna anch’io e sono straniera, ma anche figlia di questa terra, di questo mondo. Viva le donne di tutti i paesi, di tutti i colori, di tutte le età.

Solo perché non siamo forti come gli uomini non vuol dire che devono picchiarci, sono solo dei bulli…

Non sopporto la violenza contro le donne perché dopo essere state violentate non possono più uscire di casa. Non è giusto.

Io credo che la violenza contro le donne è una cosa veramente rivoltante e gli uomini che fanno questi gesti dovrebbero solo vergognarsi, perché è ingiusto sfruttare una donna… Ogni donna dovrebbe vivere libera e tranquilla, senza il timore di uscire di casa e di ritrovarsi con un uomo (a volte anche più) che abusa di lei.

ID – Casa Nazareth

Il regista Theo Van Gogh è stato ammazzato perché ha spiato sotto il burqa, ci ha visto una donna disperata e le ha detto: forza, emancipati!!!

E’ vero che il pericolo per le donne è la strada, la notte, ma lo è molto di più la normalità.

Anche se la speranza spesso viene seppellita dall’indifferenza. Nel mondo i casi di donne umiliate, vendute, picchiate, uccise, stuprate sono in radicale aumento. Lo stupro è un omicidio senza cadavere, la violenza qualcosa che resterà per sempre.

Unitas cattolica

A volte il mostro si insidia tra le mura domestiche e i bambini subiscono la violenza all’insaputa di tutti i familiari. Le povere vittime non riescono oppure hanno paura di ribellarsi e a volte la violenza si protrae negli anni. Addirittura, e la cosa è orribile, tante vittime sono rimaste incinte. Secondo me sarebbe opportuno che all’interno delle scuole vi fossero degli sportelli con professionisti per ascoltare il grido di queste povere vittime.

Mi hanno sempre detto di non camminare in luoghi isolati ma di stare sempre in mezzo alla gente, ma abbiamo anche sentito di violenze su donne avvenute in centro città o durante delle feste.

La violenza sulle donne, un argomento che viene discusso apertamente come oggi in questa sede… ma siamo sicuri che sia una discussione aperta pubblicamente? I telegiornali parlano solo di fatti eclatanti come ad esempio la ragazza romana che festeggiava il capodanno, e lo stesso vale per tutti i media. Le trasmissioni culturali parlano solo di politica, economia, storia, tutti argomenti attuali, interessanti da conoscere senza ombra di dubbio… e la maggior parte sono in seconda serata… e lo donne uccise, violentate, picchiate e tutti i soprusi che avvengono contro di esse? Quando se ne parla? Quando sono morte con traumi morali e fisici? La donna corre sempre il pericolo di subire una violenza… cosa si può fare se anch’essa, quando subisce rimane in silenzio, perché il violentatore è magari lo stesso marito? Aiutiamo le donne e aiutiamo gli uomini e facciamogli capire che non siamo un sesso debole.

Carcere

Siamo in 4 nell’alta sicurezza, persone civili e rispettose siamo state private di un nostro diritto: partecipare.

Ho una storia troppo lunga da raccontare. Dopo una vita vissuta in famiglia, con apprensione e amore, combattevo e resistevo, non volevo distruggerla, ma sono arrivata al culmine della sopportazione, per le troppe violenze che subivo dal marito, trattata da schiava per trent’anni. Un padre padrone e io per amore tacevo, anche se soffrivo umiliata e non rispettata. Questo mi rendeva la vita troppo difficile. Non lo meritavo, nei suoi confronti, approfittare sulla bontà ed educazione che io ho avuto tutto il male ricevuto. Alla fine sono esplosa, oggi sono qui chiusa da tre anni e 6 mesi. Abbandonata. Sono triste e preoccupata per i miei figli che non vedo da 2 anni e 6 mesi. Sono contro la violenza. Ci vuole più rispetto per le donne.

Secondo me le violenze, le donne siamo abituate a sopportare. Di sicuro non perché ci fa piacere, ma se anche ci ribelliamo non veniamo mai ascoltate perché le violenze non sono solo quelle di quando si usano le mani, ma altre che fanno ancora più male. Se una donna rimane sola e per giustizia si rivolge alla legge, com’è che prima fanno finta di ammirare il coraggio e dopo invece ti trovi in galera? Fai denunce, ma tutto finisce in prescrizione, e il tuo coraggio com’è che viene cancellato? Perché? Forse chi dovrebbe avere sia coraggio, sia i mezzi, sia la forza per fare giustizia non ce l’ha e allora ti trovi più sola che mai. Non rimane che sperare nella giustizia di Dio a cui nessuno di noi può scappare. Con rispetto di tutto quello che la delusione di questa vita ci sa dare. Intanto io pago quello che non ho fatto. Mentre chi il male l’ha fatto e continua a farlo, non c’è problema, sono intoccabili.

L’indifferenza è assenza di coscienza. Sono molti a vivere senza, è la paura a fare questo vuoto.

CATANZARO

Credo che sia arrivato il momento di essere ogni donna che ne abbia bisogno. Io che ho subìto violenze da bambina con un padre severo e violento oggi mi rendo conto che porto dentro di me questa sofferenza e non vivo come le altre donne.

Agire insieme  per sconfiggere il concetto secondo il quale la violenza è funzionale al mantenimento di un ordine familiare e sociale per esercitare un controllo sulle menti e sui corpi.

Le donne non dovrebbero gridare la parità, perché così facendo negano la loro superiorità!

COSENZA

Scrivo col rosso perché rosso è il sangue delle donne sparso per il mondo. Solo col potere alle donne cambieremo il mondo e forse solo con la lotta, quella di ogni giorno sempre per tutta la vita.

Per consolarla le dissero che era stata violata nel corpo e non nel cuore. Rispose che il cuore ce l’aveva in superficie.

Grazie anfora
Che hai fatto passare tra le tue braccia 100 – 1000 – 10.000 mani di donne e ci hai dato l’emozione di un pensiero e di una lotta comune contro un crimine che devasta il corpo e la mente delle donne. Cambiare si può! Ma partiamo da me, da te, dalle semplici relazioni di tutti i giorni, perché la violenza ha tanti volti ma anche tante subdole forme che non ci devono più sfuggire.

Nella speranza di non essere più costrette a indossare LA MASCHERA.

Affidiamo al Signore la nostra preghiera per tutte queste violenze, fa’ o mio Dio che il mondo ascolti la tua parola, e liberaci di questi energumeni.

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