in piazza, non più vittime ma testimoni

Dopo aver attraversato più di 200 piazze la Staffetta di donne contro la violenza sulle donne arriverà a Brescia.  Sabato 21 novembre in Piazza delle Loggia si ritroveranno le donne che hanno seguito l’Anfora in questo lungo viaggio durato un anno.

Siamo partite da Niscemi il 25 novembre del 2008 e da allora abbiamo attraversato più di duecento piazze.
La Staffetta di donne contro la violenza sulle donne è stata voluta dall’Udi per andare nelle tante realtà del nostro Paese che ogni giorno vivono e combattono la violenza e per dare voce alla creatività, alla passione e alla voglia di futuro di tantissime donne.

Arriviamo a Brescia con un bagaglio di centinaia e centinai di incontri realizzati con i centri antiviolenza, con le associazioni di donne, con le commissioni pari opportunità locali, con le consigliere di parità, con i tanti Coordinamenti femminili sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

Così l’Anfora è andata in aule consiliari di comuni provincie e regioni. In aule universitarie, nelle carceri, in case. E’ entrata in alcune chiese (battista, cattolica, evangelica e valdese) e in più di 15 ospedali (pronto soccorso, ginecologia, chirurgia, ostetricia, pediatria ecc.) Ha assistito a corsi di autodifesa e ad eventi sportivi. Ha ascoltato parole pakistane, iraniane, moldave, slovene, albanesi, rumene…Ha visto moltissime artiste, ovunque, contribuire alla riuscita degli innumerevoli eventi.

Arriviamo a Brescia con le donne che hanno deciso di seguire questo nostro cammino. Alle donne abbiamo chiesto di diventare protagoniste di questo evento, di organizzare iniziative in ogni realtà per diventare visibili e riconoscibili alle altre e tra di noi. Per testimoniare la forza femminile e sconfiggere il sentimento di miseria che la violenza porta con sè. Lo hanno fatto spostando l’accento: da vittime a testimoni 

Agli uomini abbiamo chiesto sempre un passo indietro e tanti lo hanno fatto senza che fosse necessario da parte nostra aggiungere tante parole. Sono stati, semplicemente e discretamente, di lato per testimoniare la loro presa di distanza dalla violenza maschile.

Ai rappresentanti delle istituzioni locali abbiamo chiesto di agevolare le iniziative delle donne, di avere cura nell’ascolto e di fare lo stesso passo indietro. Questo è accaduto in molte istituzioni – cittadine, provinciali, regionali – e ha permesso la realizzazione di iniziative autorevoli in cui la rappresentanza politica delle donne ha avuto un giusto riconoscimento. Dove politica – è bene ricordarlo– non sta per partitica. Il nostro compito è quello di avviare processi politici e culturali che trovano nelle donne la propria misura e il proprio linguaggio perché, se è vero che si può fare politica nella società al di fuori degli schieramenti, noi, non solo non siamo né governative né antigovernative. Piuttosto, ci confrontiamo sempre con ogni formazione, verificando e svelando il maschilismo onnipresente.

Esprimiamo apprezzamento per tutte le istituzioni che hanno accolto la Staffetta consentendole di non snaturare il suo senso. A cominciare dal comune di Brescia che ci ospita nella fase finale e che si è mostrato attento e rispettoso.

In Piazza Loggia a Brescia sabato 21 novembre le donne arriveranno da tutta Italia e manifesteranno il loro essere testimoni e non vittime, donne con la volontà di esserci unite contro la violenza. Per questa vicinanza, per questa condivisione, non saranno ovviamente presenti bandiere di partito, di sindacato (ad esclusione dei coordinamenti femminili) e gli slogan, scanditi o scritti, vogliamo che siano esclusivamente contro la violenza sessuata e contro il femminicidio. La partecipazione di personaggi politici sarà a titolo esclusivamente personale.

Nel corso del pomeriggio sono previsti momenti di musica e di varia creatività, ma il momento centrale sarà la lettura di messaggi che l’Anfora ha accolto nel suo lungo cammino, messaggi di donne e di tanti adolescenti, ragazzi e ragazze, che hanno visto la Staffetta passare nelle proprie scuole. Sono messaggi di testimonianza, di indignazione, di speranza.

A loro vogliamo dare e chiediamo che sia dato ascolto.

Pina Nuzzo, Delegata nazionale Udi

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