Rovigo

Lunedì 5 ottobre 2009 – consegna dell’anfora alle donne di Rovigo

Tavolo Provinciale per le Pari Opportunità in occasione del passaggio a Rovigo della Staffetta Antiviolenza, partita un anno fa da Niscemi per contrastare la dilagante piaga sociale.

intervento di Gloria Mastella

L’UDI (Unione Donne in Italia) ha fortemente voluto una Staffetta di Donne per dire “Stop al femminicidio”. L’iniziativa, che sta attraversando l’Italia, ha fatto tappa a Rovigo il 5 e 6 ottobre, ed è stata accolta da una serie di incontri pubblici. La Provincia di Rovigo, oltre al patrocinio dell’evento e ad un contributo, ha organizzato per il passaggio della Staffetta Antiviolenza, un Tavolo Straordinario delle Pari Opportunità con l’obiettivo di discutere sulla violenza, uno degli aspetti indicati come prioritari, in tema di parità del genere dagli attori delle politiche di Pari Opportunità presenti alla prima riunione dal Tavolo Provinciale. Il Tavolo è nato nel febbraio 2008 con l’intento di creare una “Rete Provinciale” anche contro la violenza di genere, nella convinzione che solo attraverso una sinergia di intenti si potrà giungere più facilmente alla costruzione di un sistema unitario di servizi rivolto alle donne., bambine, adolescenti, vittime di violenza.

La staffetta è partita da Niscemi (CL), il 25 novembre 2008, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, dove proprio un anno fa la quattordicenne Lorena Cultraro fu violentata e uccisa da 3 minorenni, per giungere il prossimo 25 novembre a Brescia, dove nel 2006 Hiina Saleem, pakistana, fu sgozzata  da alcuni uomini della sua famiglia.

La manifestazione ha come testimone un’anfora a due manici, portata da due donne, in segno di solidarietà, dentro la quale sono stati posti molti messaggi, pensieri, testimonianze durante tutto il tragitto attraverso la penisola. Dalla Sicilia sino alla Lombardia si sono susseguite, e continueranno ancora per un mese, moltissime iniziative a supporto della Staffetta che ha visto la Regione Veneto protagonista dal 26 settembre al 23 ottobre 2009.

Proprio in occasione del suo passaggio a Rovigo il 5 e 6 ottobre scorsi, l’UDI, in collaborazione con CGIL e SPI-CGIL, ha promosso una serie di iniziative pubbliche e incontri, sia nelle scuole che presso alcune Istituzioni, con il coinvolgimento di associazioni, gruppi, coordinamenti e la partecipazione di molte donne ma anche uomini.

In occasione dell’incontro a Palazzo Celio, tenutosi lunedì 5 ottobre in Sala Consiliare, l’Assessore alle Pari Opportunità, Guglielmo Brusco e la Presidente della Commissione Pari Opportunità, Maria Grazia Avezzù, hanno accolto l’anfora della solidarietà insieme a numerosi rappresentanti degli Enti Locali e Istituzioni polesane. Si è voluto lanciare un messaggio forte, chiedendo a tutti i Comuni che venga istituito un Capitolo di Bilancio per le Pari Opportunità, anche di modesta entità, e che venga sottoscritto, da coloro che ancora non l’avessero fatto, il “Protocollo per il contrasto alla violenza e al maltrattamento alle donne”.

Il documento è sorto con l’intento di coinvolgere tutti i Comuni e le Istituzioni nella Rete Provinciale per le Pari Opportunità, raccogliendo le azioni positive e le buone prassi che ciascuno intende mettere in campo per le proprie competenze. Attualmente i sottoscrittori del Protocollo sono, oltre alla Provincia e alla Consigliera di Parità Provinciale, il Comando Provinciale dei Carabinieri, la Prefettura, la Questura, il C.U.R., le Aziende U.L.S.S. 18 e 19, i Comuni di Ariano nel Polesine, Bosaro, Casteguglielmo, Castelnovo Bariano, Ceregnano, Costa di Rovigo, Crespino, Fratta Polesine, Giacciano con Baruchella, Pettorazza Grimani, Porto Viro, Rovigo, San Bellino, Stienta, Taglio di Po, Villadose e Villanova Marchesana.

Il Tavolo Provinciale è stato aperto dal saluto della Presidente della Provincia, Tiziana Virgili, che ha sottolineato l’importanza di tutte quelle iniziative di sensibilizzazione che tengono alta l’attenzione dell’opinione pubblica riguardo un fenomeno che non conosce ancora, purtroppo, una regressione. “Avremo successo – ha commentato Virgili – se nei prossimi anni vedremo diminuire i numeri della violenza soprattutto negli ambienti domestici. Aver scelto un’anfora come simbolo di questa campagna – ha continuato – è importante: l’anfora contiene l’acqua e l’acqua è il simbolo della vita”. La vita che deve essere tutelata in tutti i modi, nel rispetto dei diritti umani, della dignità della persona, e nel rispetto della donna, temi che sono stati al centro di tutto l’incontro.

L’Assessore Brusco, Vice-Presidente della Provincia, si è detto estremamente grato della riconferma nel suo ruolo alle Pari Opportunità, sentendosi arricchito dalle esperienze vissute. “Nei confronti della violenza servono obiettivi concreti – ha affermato – e le nostre risposte sono state il sostegno alla Campagna Nazionale contro il Turismo Sessuale di Luca Mucci, “Stop Child Sexual Tourism”, il contributo dato al Centro Antiviolenza del Comune di Rovigo e la creazione di una Rete con il Territorio e le Istituzioni affinché ci sia condivisione di problemi, risorse e soluzioni”.

“Dobbiamo guardare le cose che ci uniscono e non quelle che ci dividono” ha sottolineato Brusco, ricordando così il primato della Provincia di Rovigo, unica in Italia che ha visto la sottoscrizione, ormai due anni fa, da parte di tutti i Comuni Polesani de “La Carta Europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale”.

L’Assessore ha invitato inoltre i Comuni, veri protagonisti della Campagna contro la violenza alle donne, a  sostenere economicamente il Centro Antiviolenza del Comune di Rovigo, unico servizio presente in tutto il territorio polesano, che grazie all’aiuto di una psicologa, un’avvocata e un’assistente sociale, accoglie donne dell’Alto, Medio e Basso Polesine.

La Presidente della Commissione, Maria Grazia Avezzù, ha espresso un sentito ringraziamento alle docenti degli Istituti Superiori rodigini, che da anni collaborano insieme agli studenti ad iniziative di sensibilizzazione, anche sul tema della violenza; e alle forze dell’ordine presenti, il Dott. Leo Sciamanna, Capo della Squadra Mobile della Polizia di Stato, il Ten. Col. Andrea Firrincieli del Comando Provinciale dei Carabinieri, il Vice-Prefetto, Dott. Carmine Fruncillo, i quali hanno  portato la loro testimonianza diretta su alcuni episodi di violenza. Se il loro intervento è di carattere soprattutto repressivo, ciascuno di loro ha sottolineato l’importanza della prevenzione che, iniziative come questa, contribuiscono a migliorare. La Presidente ha proposto una definizione dell’Unifem, il Fondo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo delle donne, molto significativa: “La violenza di genere è pestilenza che devasta la vita delle persone, crea fratture nelle comunità e rende stagnante lo sviluppo”. “Deve essere messa al bando – continua Avezzù –  anche e soprattutto attraverso un efficace meccanismo di cambiamento culturale, attraverso cioè, l’impegno maschile contro la disuguaglianza di genere e in tal senso la Commissione Pari Opportunità sta lavorando per la sensibilizzazione dei giovani studenti”.

Presenti all’incontro anche la Dott.ssa Chiara Roccato, Responsabile del Consultorio Familiare dell’U.L.S.S. 19, impegnata in prima linea sull’accoglienza delle vittime di abuso, donne e minori, e il Dott. Gianpaolo Pecere, Direttore dei Servizi Sociali dell’U.L.S.S. 18. La Consigliera di Parità Provinciale, Anna Maria Barbierato, assente per impegni di lavoro, ha fatto pervenire il suo messaggio di sostegno all’iniziativa, auspicando che la violenza, troppo spesso presente sul posto di lavoro, le vessazioni anche psicologiche, il mobbing, cessino: “ Nel momento in cui ci sarà la ripresa economica che ci attendiamo – commenta – chiedo a tutte le Autorità di impegnarsi a far sì che i valori sociali siano equiparati ai valori economici. Le donne, come tutti, hanno il diritto di lavorare e di vivere serenamente nell’ambiente di lavoro, perché non può esserci incremento dei valori economici se non c’è rispetto di quelli sociali.”

Grazia dell’Oste, la Porta Staffetta del Veneto, ha offerto poi una riflessione riguardo il cambiamento di mentalità che si auspica nasca da campagne come questa: “La donna non deve aver bisogno di protezione, ma deve essere libera di uscire senza rischiare di essere violentata”. Dell’Oste ha informato inoltre i presenti sulla proposta di moratoria dell’UDI a tutti i Comuni italiani, “contro la pubblicità lesiva della dignità della donna, poiché legittima e genera violenza sulle donne”. Alcuni Comuni, come quello di Niscemi, l’hanno già recepita e messa in pratica.

Anche l’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Rovigo, Giovanna Pineda, ha espresso, con tutta la passionalità che anima il suo agire, l’impegno affinché si realizzi un importante cambiamento culturale nelle donne vittime di abuso. Il Centro Antiviolenza accoglie spesso madri insieme ai figli, donne che nella maggioranza dei casi dipendono economicamente dal marito e che, proprio per questo, non trovano il coraggio di sporgere denuncia o, subito dopo averla fatta, la ritirano, tornando nella casa teatro della violenza. “Non è sempre facile leggere la violenza – ha commentato inoltre l’Assessora – servono degli operatori ben preparati, e il Servizio Antiviolenza è sorto proprio con questo fine. Le spese maggiori sono quelle per la protezione, per offrire un luogo sicuro dove le vittime possano stare subito dopo l’accoglienza. La Rete è l’unico strumento utile per risolvere anche i problemi di tipo organizzativo ed economico. Il nostro prossimo obiettivo è quello di poter disporre di una casa protetta dove ospitare le vittime, ma per questo servono nuove risorse”.

Dopo le testimonianze delle Assessore alle Pari Opportunità Mara Berto di Fratta Polesine, Fiorella Cappato di Ceregnano e Martina Siviero di Villadose, Luigia Scavazzini, segretaria SPI-CGIL, ha concluso l’incontro ringraziando sentitamente  tutti gli organismi istituzionali e non, che hanno aderito alla Staffetta, dimostrando che un ulteriore passo verso il tanto auspicato cambiamento culturale è stato fatto. L’augurio di tutti i presenti, al termine dell’incontro di Palazzo Celio, è stato quello di vedere un giorno, non troppo lontano, diminuire o addirittura sparire i casi di violenza di genere.

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