Un archivio per leggere  il  presente

 

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Il prossimo 22 luglio alle ore 20 presso la Biblioteca provinciale Girolamo Comi, Palazzo Comi, Lucugnano Tricase (Le) verrà inaugurata la Mostra dei manifesti storici dell’UdiMacare Salento Donne in Trincea” curata da Rosa Capozzi (Cnr) insieme a Chiara Manchisi (Soprintendenza dei Beni archivistici della Puglia) senza dimenticare l’indispensabile aiuto di Pina Nuzzo e Milena Carone protagoniste dell’Udi di Lecce e Udi Macare Salento. Oltre ad essere un’occasione unica, in terra salentina, per chi vuole scoprire quanto le donne dell’Udi siano sempre state al passo con i tempi nell’affrontare i problemi della società; è un momento importante, poichè per la prima volta viene messo a disposizione del pubblico un archivio che fino ad oggi non è stato fruibile. Si tratta dell’archivio UDI di Lecce (1970-1987) e dell’archivio dell’Udi Macare Salento (2006-2011).  E’ un Archivio non solo documentale, ma arricchito anche da un importante fondo librario. https://assarchiviudi.wordpress.com/2015/07/08/donne-in-trincea/

Un archivio per leggere  il  presente

Nel 2006 nasce a Lecce l’Associazione Udi Macare Salento e prende in carico l’Archivio cittadino e provinciale dell’Udi. La sola esistenza di un archivio di questo genere evidenzia, in modo concreto, il valore che le donne dell’Udi hanno attribuito – da sempre –  alla propria storia e alla sua conservazione. Mentre il fatto che nel tempo non si sia disperso o smembrato, testimonia con quanta cura alcune donne lo hanno amorosamente conservato nelle proprie case, quando l’Udi non ha avuto più una sede.

Documenti di valore storico

L’Udi nasce nel 1945 dai Gruppi di difesa della Donna del 1944 e fin dal primo dopoguerra si pone alla testa di un movimento di rinascita, ricostruzione sociale culturale, di emancipazione di massa per le donne in Italia.

L’Archivio Salentino contiene ampia documentazione dell’attività Udi sia a livello nazionale che locale. Dalle carte emerge uno spaccato peculiare, anche se abbisogna di ulteriore sistematizzazione per molti documenti che non risultano datati e/o firmati, ma si riferiscono esplicitamente a vicende note vissute dalle donne che in Italia e nel Salento hanno percorso un cammino verso emancipazione. Basta indicare con poche parole i passaggi corrispondenti ad altrettante sezioni o sottosezioni dell’Archivio: parità di salario, riconoscimento del lavoro della donna contadina, divieto di licenziamento per le donne che si sposano, richiesta della pensione per le casalinghe, lotte delle tabacchine, politica dei servizi sociali, leggi per i consultori. E ancora, più recentemente, incontro col femminismo, riflessione sui temi della sessualità, maternità responsabile e aborto, autodeterminazione della donna, lesbismo, violenza sessuale, femminicidio, pari opportunità.

Sempre dalle carte dell’Archivio emerge poi la messa in discussione di un tipo di organizzazione gerarchica della vecchia Udi, per giungere alle analisi giuridico-politiche che hanno condotto alle proposte di legge per una democrazia paritaria in Italia. Con particolare riferimento all’attività culturale e politica dell’Udi nel Salento dagli anni 50 in avanti, basterà citare alcuni nomi impressi nella memoria nelle donne salentine: le sorelle Anna e Teresa Rocci, Maria Licci Poso, Rosetta Bonatesta, Primavera Re.

Negli anni delle prime lotte di emancipazione sono centinaia e centinaia le tesserate Udi in tutto il Salento e saranno  tabacchine, lavoranti a domicilio, insegnanti, studenti. Si ritrovano tutte nella via Oronzo Tiso a Lecce, sede dell’Udi Provinciale. In un Salento dalla cultura fortemente patriarcale con una struttura economica ancora prevalentemente agricola, bracciantile e manifatturiera, le donne dell’UDI sono portatrici di istanze fortemente innovative; la lotta politica si incentra sulle condizioni delle donne della campagna, soprattutto le raccoglitrici di olive, e sulle tabacchine che costituiscono un tramite con la cultura della città e l’organizzazione industriale del lavoro. Altri filoni di lotta particolarmente intensa sono quelli relativi alla scuola e alla famiglia.

E sempre insieme, e poi con altre e altre ancora, le opere di queste Donne andranno a formare nel tempo – con una continuità che non subisce interruzione neanche dopo la chiusura della Sede – il complesso di beni che Udi Macare Salento intende portare a fruizione pubblica. Si tratta di Fondi privati, documentazione sulle attività, manifesti, locandine, libri, materiali audio e video di valore complessivo notevole visionato dalla Sovrintendenza Archivisitica della Puglia, che ha già avviato la procedura per il riconoscimento.

Le donne dell’Udi salentina dagli anni 70 in poi

Per tutti gli anni ’70 anche a Lecce i temi del divorzio e dell’aborto sono ampiamente dibattuti, insieme con quello della sessualità e la rivendicazione dei consultori e degli asili nido comunali: lo attesta, tra l’altro, una ricca produzione di documenti di varia natura. Cortei, comizi, incontri più ristretti, contatto diretto tra donne, pubblicazioni, volantini, dibattiti con le altre Associazioni del territorio, partecipazione alle grandi manifestazioni nazionali dell’Udi sono le forme di un’azione politica che porta migliaia di donne alla conquista della consapevolezza di sé.

I documenti prodotti conservano la forte impronta dell’impegno di alcune protagoniste di questa fase di una storia appassionante, citiamo tra tutte ancora. Dopo l’XI congresso decadono le cariche interne e nel 1987, riconosciuta come conclusa una fase particolare del proprio impegno politico, le donne dell’Udi decidono di sciogliere il circolo, abbandonando la sede di via Oronzo Tiso. L’integrale materiale dell’Archivio viene consegnato a Milena Carone che lo custodisce dapprima presso il proprio studio legale, successivamente presso la propria abitazione in Lecce.

Negli anni novanta, nonostante la chiusura della sede, non viene meno l’impegno delle singole donne nella vita politica e culturale della città. In questa nuova stagione, le singole donne salentine iscritte all’Udi fanno riferimento direttamente all’Assemblea autoconvocata nazionale, cui partecipano assiduamente. Si tratta di un “allenamento alla libertà” contemporaneamente sperimentato in tutta l’Associazione, sia nei gruppi che nelle specifiche esperienze delle singole.

A Lecce, questo fermento porterà alla fondazione del Centro delle donne di Lecce, nel 1994, dove ritroviamo tra le fondatrici Francesca Perrone (Presidente) e, tra le altre, Pina Nuzzo, Milena Carone. Il Centro ha al suo interno varie appartenenze in associazioni locali e si propone come luogo capace di intercettare e sintetizzare esperienze politiche e culturali diverse. Le sue attività si sostanziano in una feconda e costante collaborazione con l’Università di Lecce e in particolare il Dipartimento che fa capo alla prof. Marisa Forcina: vengono organizzati laboratori di ricerca con le studenti, dibattiti e seminari in ambito universitario; viene fatta una prima schedatura dei materiali dell’Archivio Provinciale Udi; nel 1996 viene organizzata la mostra Rappresentazioni politiche di genere, presso i locali Scipione Ammirato in Lecce, con manifesti, locandine e materiale fotografico provenienti dall’Archivio Udi; si organizzano incontri con esponenti di primo piano dell’elaborazione filosofica, teologica e politica delle donne in Italia: ricordiamo su tutti, gli incontri di straordinario coinvolgimento con Lidia Menapace e Marta Lonzi, da ultimo con  Adriana Zarri.

Sul finire degli anni novanta, il Centro delle donne di Lecce conclude la sua attività; nel 2000 Pina Nuzzo si trasferisce a Roma dove assume la responsabilità della Sede nazionale dell’Udi, che nel Congresso 2003 la eleggerà Presidente. Intanto, a Lecce Milena Carone apre un nuovo fronte di impegno: si avviano rapporti con le varie istituzioni delle Pari Opportunità in provincia di Lecce, in particolare per l’organizzazione di corsi di formazione politica e di avvicinamento alla politica per donne, in collaborazione con l’Osservatorio Donna dell’Ateneo salentino. L’idea del sito internet www.cittadinanze.it nasce come “piccolo inaudito” del corso 2005: l’ambito di interesse si estende dall’originario obiettivo di studiare gli atti della Costituente alle tematiche sulla rappresentanza politica femminile e ai temi sociali e culturali legati alla politica delle donne.

Nasce Udi Macare Salento che fa del riconoscimento della genealogia femminile un aspetto vivo e vitale, tanto che nello Statuto 2011 viene inserito un esplicito riferimento: cfr. art. 3 – genealogia e finalità: “riconosciamo il debito contratto all’Atto della nostra costituzione con le donne salentine che ci hanno fatto conoscere l’Udi e la sua tradizione; riconosciamo in loro e in particolare in Pina Nuzzo una genealogia politica e culturale e una passione per la politica autonoma delle donne che sono state la spinta per la nostra passione e il nostro impegno.”

In appena 6 anni di vita…

Fin dagli anni 80/90 tra le tutte donne dell’Udi è forte una sensibilità storica tesa alla conservazione e valorizzazione scientifica del proprio patrimonio archivistico, testimoniata dalla fondazione di un Archivio Centrale a Roma e di una miriade di Archivi locali, riuniti poi nella Associazione nazionale degli Archivi Udi, di cui farà parte anche l’Archivio già dell’Udi Provinciale di Lecce, oggi dell’Udi Macare Salento.

Eppure, Archivio per le donne di Udi Macare Salento non è sinonimo di pura conservazione, non parliamo di… “carte ingiallite dal tempo!”. Infatti, già nel 2006 le donne dell’Associazione salentina sono tra le prime a pensare per poi progettare e realizzare le prime tre edizioni della Scuola politica Udi, in collaborazione con l’Archivio Centrale di Roma, vera e propria palestra didattica organizzata a cadenza annuale. Le Scuole dal 2006 al 2008 vengono svolte in forma residenziale presso la Fondazione Le Costantine col patrocinio del Comune di Uggiano la Chiesa e la fattiva collaborazione con la sua Sindaca Maria Cristina Rizzo, conosciuta nell’ambito dei corsi di formazione leccesi, oggi Presidente della Fondazione Le Costantine.

Le Scuole vedranno ogni volta la partecipazione di donne provenienti da tutta Italia. Udi Macare Salento nel 2007 produce e pubblica gli Atti (quaderno e cd-rom) della prima edizione 2006 Leggere una Legge, dove si era affrontato lo studio dell’intero della legge 66/1996 sulla violenza sessuale, della Proposta di iniziativa Popolare Udi del 1978, fino alle analisi attuali di ogni forma di violenza contro le donne. Poi, sarà la volta della seconda edizione VENTANNI, che ripercorre gli anni di storia della politica delle donne in Italia dal 1982 al 2002; infine, la terza nel giugno 2008 dal titolo Il corpo vissuto, il corpo rappresentato, i cui Atti vengono pubblicati nel 2010.

Nel 2007 le donne di Udi Macare Salento convogliano le riflessioni e lo studio precedenti nella Campagna nazionale Udi 50E50 ovunque si decide; costituisce il Centro 50E50 Salento per la raccolta firme sulla Proposta di legge Norme di democrazia paritaria per le assemblee elettive” depositata a novembre 2007 al Senato della Repubblica. L’audizione presso la Commissione Affari Costituzionali Senato del giugno 2009 vedrà come Relatrice del Progetto l’avv. Milena Carone. La Campagna farà conoscere per la prima volta in tutto il territorio salentino l’attività entusiasta e costante delle giovani donne di Udi Macare Salento. Si moltiplicano i contatti con varie Istituzioni ed Enti locali. Vi saranno esiti forse inauditi, ma non sorprendenti: l’Associazione non ha ancora una sede fisica propria, eppure straordinariamente il Centro Salento risulta il primo in Italia con oltre 14.500 firme raccolte!

L’attenzione alla memoria del passato viene costantemente coniugata con impegno sociale e politico che vedrà coinvolte le donne di UdiMacare Salento in incarichi anche di rilievo nazionale. Come Enza Miceli nella nuova Campagna nazionale: Staffetta di donne contro la violenza sulle donne.

L’impegno a livello locale si sostanzia nella promozione, organizzazione e svolgimento di altre iniziative politico-culturali. Indichiamo tra le tantissime: il Corso di formazione politica per donne  Avvicinarsi alla politica per una democrazia paritaria” presso il Comune di Nardò (Le); le varie “dimostrazioni di autodifesa personale” che si moltiplicano a partire dalla Staffetta contro la violenza in tutta la provincia in collaborazione con enti pubblici e l’istruttrice di Krav Maga Laura Cardone; altre iniziative ancora verranno a sostegno della Campagna nazionale Udi Immagini amiche contro gli stereotipi di genere e le immagini lesive della dignità femminile; la partecipazione dal 2009 alle varie edizioni di Itinerario Rosa patrocinate dal Comune di Lecce. È del gennaio 2011 la promozione, organizzazione e svolgimento della prima edizione del Seminario nazionale Giornalismi e sessismi presso il Rettorato di Lecce, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti di Puglia.

La continuità storica

Oggi, la documentazione delle attività tuttora in corso di Udi Macare Salento si va ad aggiungere a quella già de l’Archivio Provinciale dell’Udi di Lecce (Unione Donne Italiane) e del Centro delle Donne di Lecce.

La continuità storica nel solco di una tradizione politica Udi pluridecennale è testimoniata da una mole di documentazione che non ha mai subito interruzione. La necessità di “mettere ordine” e di rendere fruibile l’integrale documentazione si basa su uno degli assunti dell’XI Congresso del 1982, nella cui carta degli Intenti l’Archivio è indicato come uno degli elementi costitutivi della nuova Udi ma al contempo, e non come fattore secondario, struttura di continuità dell’associazione.

La salvaguardia della documentazione prodotta nel corso della storia dell’associazione rappresenta per Udi Macare Salento una sponda da cui partire per salvaguardare e  mostrare una identità collettiva: è un tramite di comunicazione tra le generazioni di donne più giovani che oggi si stanno affacciando e talvolta imponendo sulla scena pubblica le generazioni precedenti, donne che spesso continuano a fare politica e sono direttamente interpellabili e donne il cui impegno è riconoscibile attraverso quel vero e proprio giacimento documentario, ma anche  di saperi ed esperienze che è l’Archivio.

Si tratta indubbiamente di un’operazione insostituibile di radicamento nella propria genealogia culturale e politica. Al tempo stesso, la nostra progettualità intende proiettarsi con speranza verso il futuro e ci auguriamo che in un “presente” abbastanza vicino sia possibile rendere fruibile ad un sempre maggiore numero di donne e uomini i documenti, i libri e quant’altro oggi è nel nostro Archivio.

Il complesso del patrimonio documentario è solo parzialmente simile o sovrapponibile a quello conservato altrove. Rientra in questo contesto la documentazione prodotta a livello nazionale e trasmessa alle sedi locali, sia che si tratti di documenti cartacei, sia che si tratti di manifesti, periodici, comunicati stampa, e-mail, video, file audio. La parte più consistente è costituita invece da carte e materiali non convenzionali, prodotti localmente e capaci di restituire l’articolazione che l’iniziativa politica ha assunto nella specifica realtà territoriale.

Udi Macare Salento non solo ha raccolto il testimone lasciato da donne impegnate sul fronte politico-culturale salentino, ma è stata ed è una vera e propria avanguardia di molte iniziative a carattere nazionale. Noi tutte siamo consapevoli della grande responsabilità che tutto questo comporta. Anche a tale scopo, Udi Macare Salento il 20 luglio 2011 si è costituita con proprio Statuto come Associazione di promozione sociale.

Da un documento di Udi Macare Salento, Lecce, 08 marzo 2012                                                  

 

 

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