Ecco le foto di momenti significativi, non sono tutte, non sono tutti, ma sono sufficienti a dare il senso di una Campagna che ha lasciato il segno.
“Oggi quando si dice 50E50 tutti capiscono di che cosa si tratta e sanno che si parla di democrazia paritaria. Tutti capiscono – almeno quelli che hanno letto il testo senza pregiudizi – che non stiamo parlando di rappresentanza di genere, perché noi non vogliamo che le donne rappresentino le donne, ma che le donne esercitino un diritto costituzionale: la possibilità di essere candidate ed eventualmente di farsi eleggere per rappresentare uomini e donne. Così come oggi un gran numero di uomini – a fronte di un esiguo numero di donne – rappresenta uomini e donne. Tutti capiscono che non chiediamo il riequilibrio fra i generi attraverso forme di tutela, ma che vogliamo essere presenti ai nastri di partenza per gareggiare alla pari. Questa campagna ha modificato immediatamente il linguaggio dei politici che hanno abbandonato le quote per dichiararsi a favore del 50E50: sempre naturalmente cancellando l’origine e annettendosi il merito dell’idea. Questo è già un risultato: quando le parole spostano, spostano le persone e cambiano le cose. Quando un’ azione politica punta al rialzo si producono dialettica e cambiamenti e diventa chiaro a tutti che non esisteranno nuovi schieramenti e nuove risposte se non cambierà la posizione di partenza, che deve prevedere la nascita di una realtà istituzionale e politica basata sui due generi, su due visioni del mondo e una comune responsabilità verso il futuro.” ( Oggi quando si dice 50E50…)